Martedì
30 Settembre 2014
Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. (Atti 5:29) Cercate il bene della città dove vi ho fatti deportare e pregate il Signore per essa. (Geremia 29:7)
IL CREDENTE E LE AUTORITÀ
La forma di governo di uno stato non cambia la responsabilità del credente che vi abita. Sia questo governo pagano o musulmano, cattolico o protestante, dispotico o costituzionale democratico, monarchico o repubblicano, il principio dell'obbedienza rimane intatto per quanto riguarda gli individui. Il credente deve obbedire al potere che governa e onorarlo, in qualunque paese. L'unico limite posto alla sottomissione alle autorità è che il credente deve obbedienza assoluta a Dio. Così, nel caso in cui l'obbedienza a un governo terreno comportasse la disobbedienza verso Dio, il credente deve obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Ma, se si trova nel caso di non obbedire alle autorità, non deve tuttavia resistere loro con la forza. Resistere all'autorità è resistere all'ordine di Dio (Romani 13:2). L'apostolo Paolo esortava i credenti di Roma a sottomettersi alle autorità esistenti, a rendere a Cesare quello che apparteneva a Cesare. Naturalmente, quando Cesare ha tentato di corrompere la fede o di distruggere il culto della Chiesa di Dio, quando Nerone, ad esempio, ha ordinato ai cristiani di rinnegare il Signore, il loro dovere è stato semplice. Non potevano obbedire a Nerone, ma dovevano accettare l'ingiustizia senza ribellarsi contro di lui. Insultati e perseguitati, dovevano pregare per i re e per tutte le autorità.