Giovedì
27 Novembre 2014
Con che cosa verrò in presenza del Signore e mi inchinerò davanti al Dio eccelso? O uomo, che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia, e cammini umilmente con il tuo Dio? (Michea 6:6,8)
PROTOCOLLO
Per avvicinarsi ai grandi di questo mondo, ci sono delle regole, un protocollo da osservare. Lo stato più democratico non tollera che colui che è investito del potere sia sottomesso all'arbitrio di tutti. A maggior ragione appartiene a Dio, e non all'uomo, dire come ci si può avvicinare a Lui. La Sua Parola non cessa di ergersi contro una vana religione, fatta di cerimonie, di riti, di osservanze. Nulla di tutto questo rende qualcuno atto alla presenza di Dio. "Che altro richiede da te l'Eterno, se non che tu pratichi ciò che è giusto, che tu ami la misericordia, e cammini umilmente col tuo Dio?". Il profeta diceva questo agli Israeliti che "stancavano" l'Eterno con le loro cerimonie praticate senza che il cuore fosse toccato, aggiungendo così l'ipocrisia alla disubbidienza (Isaia 1). Dio guarda al cuore e ci interpella. Amiamo noi la misericordia? Facciamo sempre ciò che è giusto? Camminiamo umilmente col nostro Dio?Allora come avvicinarci? Cominciamo col riconoscere la nostra infedeltà e il nostro stato di peccato. Allora vedremo aprirsi una via "recente e vivente", inaugurata da Gesù, il Salvatore perfetto. E? per i soli Suoi meriti che l'accesso verso Dio ci è ora aperto. È anche per Lui che potremo vivere sulla terra in un modo che Gli sia gradito.

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