Lunedì
22 Dicembre 2014
O fate l'albero buono e buono pure il suo frutto; o fate l'albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; per.ché dal frutto si conosce l'albero. (Matteo 12:33)
L'ALBERO E IL SUO FRUTTO
Invano si cerca di riabilitare la natura umana. Senza dubbio, gli uomini che sono stati fatti a somiglianza di Dio, conservano dei tratti di tale origine. Ma il peccato ha profondamente rovinato la creatura umana. L'albero può avere una bella apparenza, se il suo frutto è cattivo è perché l'albero è cattivo. L'uomo non manca di pretese, e, d'altronde, talvolta è capace di manifestare della nobiltà e della generosità, del coraggio e della devozione. Ma queste qualità hanno sovente come conseguenza di dare a colui che le manifesta una buona opinione di se stesso. Apriamo gli occhi sullo stato morale della società. Da ogni parte vediamo l'ingiustizia, il regno del più forte o del più astuto, il denaro che domina, i desideri malsani che animano in segreto esistenze apparentemente rette, altrove vediamo il vizio sfrontato. Si compete in cose vane, e, per soddisfare l'orgoglio, delle famiglie e delle società sono lacerate. Conflitti, guerre, battaglie, tutto questo non viene forse dal cuore umano? Ciascuno concupisce ciò che possie.de l'altro, e l'invidia porta alla violenza. Quanto alla corruzione dei costumi, vi è forse un campo in cui non imperversi? I frutti sono cattivi. Il fatto è che l'albero è cattivo. Non c'è rimedio, se non un innesto che comunicherà una nuova linfa, una nuova natura. E' per questo motivo che Gesù diceva: "Bisogna che nasciate di nuovo"(Giovanni 3:7).

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