Lunedì
22 Aprile 2013
“Le parole dette a tempo sono come frutti d’oro in vasi d’argento cesellato” (Proverbi 25:11)
CHE COSA HAI DETTO?
Alcuni di noi sono molto pignoli quando si tratta di scegliere la frutta o la carne o la verdura. Abbiamo mai pensato al fatto che, invece, non siamo poi così attenti quando si tratta di scegliere le nostre parole? Eppure, le parole sono strumenti potenti di edificazione e di incoraggiamento. Esse, però, possono anche distruggere e causare confusione. Tutti noi siamo stati feriti e persino sconfitti da parole espresse con rabbia o sgorgate da un cuore pieno di amarezza. Possiamo proferire delle parole che danneggiano al solo scopo di dimostrare la nostra superiorità. Le parole che diciamo possono chiarire o complicare una situazione. Salomone offre grande saggezza quando parla dell’uso delle parole. “Chi sorveglia la sua bocca, preserva la propria vita. Chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina” (Proverbi 13:3). Se non impariamo a controllare la nostra lingua, essa prenderà il controllo su di noi. Mentre è assolutamente vero che dobbiamo imparare a scegliere con cura le nostre parole, è altrettanto vero che la lingua è un termometro spirituale che riflette la condizione del cuore. Allo stesso modo per le parole che proferiamo: “la bocca parla dall’abbondanza del cuore. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie” (Matteo 12:34, 35). Se le mie parole sono arroganti, il mio cuore è insicuro, se le mie parole sono volgari, il mio cuore è impuro e se le mie parole sono critiche, il mio cuore è pieno di orgoglio e di rabbia. In altre parole, il problema non è realmente rappresentato dalle mie parole, ma dal mio cuore. Le parole che proferisco esprimono la reale condizione del mio cuore. Tuttavia, la parola giusta, proferita al momento e nel modo opportuno, può portare ordine nella confusione e luce nelle tenebre.