Martedì
17 Settembre 2024
Noi amiamo perché Egli ci ha amati per primo (1° Giovanni 4:19)
IL PERDONO (1)
Un autore scrive: "Pensa a una situazione senza possibilità di perdono e considera se ciò che giustifica il rancore ti suoni familiare. a) La collera condiziona anche le emozioni più forti ma, una volta svanita, ti fa temere la valanga emozionale che potrebbe seguirne. b) Il rancore consuma tempo ed energie e non ti permette di conoscere chi veramente tu sia. c) Oramai hai rivisto cosi tante volte “il film” sul tradimento e la sofferenza che puoi conoscerlo a memoria. d) L’idea di proseguire ti spaventa mentre l’infelicità è ormai di casa. e) Chi ti ha recato l’offesa non ha fatto nulla per meritare il tuo perdono. f) Chiuderti nel rancore può sembrarti un aiuto per evitare nuove sofferenze, così nessuno può avvicinarsi". Gesù disse: "«Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo?»” (Matteo 7:3). Un altro autore scrive: “Ho sbattuto la mia testa contro muri e spigoli così tante volte che sono certo di avere la retina danneggiata!” Per liberarti dal rancore considera queste ragioni: a) Lasciarsi alle spalle le sofferenze permette di abbracciare sia il presente, sia il passato. b) Quando non sprechi tempo ed energie ad alimentare un rancore, puoi coltivare idee nuove e salutari. c) Chi ti ha offeso, non può perseverare nel farti del male quando ti liberi dai ceppi e prosegui serenamente la tua vita. d) Nutrire astìo può darti la sensazione di controllare la situazione ma, in realtà, sei tu a essere controllato. e) Quando abbassi le difese, puoi ristabilirti, provare affetto e lasciarti amare. f) Sentirsi adirati può dare un momentaneo piacere, ma guarire è una cosa migliore. g) Dio ci comanda d’amare "...perché ci ha amati per primo”. Sei rimasto aggrappato al risentimento abbastanza; ora è giunto il momento di liberarsene e godere la meravigliosa libertà che proviene dal perdono!
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