Sabato
12 Settembre 2015
Io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. (Filippesi 4:11)
ACCONTENTARSI
Una delle cose che più lede la testimonianza cristiana è vedere un anziano credente brontolone, musone, litigioso e, generalmente, misera.bile. Magari ha passato una vita in chiesa, ha letto la Bibbia più volte dal-l'inizio alla fine, ha discusso all'infinito centinaia di temi biblici; eppure, nell'affrontare gli ultimi giorni della sua vita, c'è amarezza e scontentezza. Che contrasto con una santa donna che morì e i suoi ultimi giorni erano ricchi di momenti di gioia, di sorrisi, di preghiera e di testimonianza. La faccia irradiava la gioia del Signore. Eppure questa sorella era quasi analfabeta; non litigava mai sull'interpretazioni della Bibbia, non giudicava altri fratelli e sorelle, ma li incoraggiava e pregava per loro. Lei non era sempre stata così: era criticona, ambiziosa, cattiva come molti altri. Gesù l'ha colpita nel cuore e lei è cambiata. Ma questo cambiamento non si è fermato il giorno della conversione. E' continuato fino al giorno della sua morte. Paolo ha imparato tante cose nel corso della sua vita. La sua grande erudizione è manifesta nella sua vasta letteratura. La sua conoscenza linguistica si vede in ogni lettera. Paolo, però, afferma di avere imparato ad accontentarsi dello stato in cui si trova. E' povero? Sorride. E' ricco? Sorride. I credenti lo criticano e vogliono fargli del male? Che importa (Filippesi 1:16-18)! Il vero cambiamento cristiano non è nella conoscenza biblica (per quanto impor.tante), ma è nel carattere, nell'essere. E' l'essere pieno del frutto dello Spirito. E' imparare ad essere sempre contento in ogni stato. Questo è possibile solo se c'è un rapporto intimo e personale con Gesù.

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