Mercoledì
11 Settembre 2024
Beati (felici, da invidiare) i poveri in Spirito (gli umili che si ritengono insignificanti)... (Matteo 5:3)
FELICITÀ CONIUGALE
Nella realtà quotidiana, è spontaneo chiedersi che cosa renda alcuni matrimoni felici mentre altri non lo sono per niente? La fortuna? I geni? La perseveranza? Assolutamente no! La felicità coniugale, che trascende le circostanze mutevoli della vita, è edificata sulle qualità che Gesù insegnò. Osserviamole insieme: 1) Gioiosi sono gli umili. “Beati (felici) i poveri in spirito (gli umili, quanti si ritengono insignificanti). L'orgoglio che esalta se stesso e i propri diritti porta solo infelicità, mentre l'umiltà, mutuata dallo spirito di sacrificio e dalla considerazione dei bisogni altrui, appaga. 2) Felici sono i mansueti. Ugualmente lo sono quanti hanno un animo gentile, paziente e premuroso. Trattare il coniuge con bontà, gentilezza, sensibilità e grande pazienza è un segno d’amore che lenisce i dolori della vita e del matrimonio. 3) Beati sono i misericordiosi. Nonostante le buone intenzioni, ci si può ferire,e allora sorgono dolore, delusione e desiderio di vendetta. È vero che la rivalsa genera rivalsa ma, altrettanto, la compassione origina compassione. Questo non significa “darla vinta”. Mostrare comprensione è doveroso tra i coniugi: infatti crea quell’atmosfera che predispone al perdono e chiude ogni disputa. 4) Felici quelli che si adoperano per la pace, il desiderio di prevalere non farà altro che intensificare il conflitto. Nel matrimonio, il dominio di uno equivale alla sconfitta di entrambi! Si vince quando si rinuncia all’orgoglio personale in favore della pace. Saresti perduto per l’eternità se Gesù non avesse rinunciato ai Suoi diritti a causa dei tuoi errori. L’anello nuziale non è l’unico simbolo del matrimonio cristiano, lo è anche la croce. Rinunciare, come Cristo, alla nostra personalità non crocefissa, favorisce la felicità del matrimonio!
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