Sabato
08 Novembre 2014
Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? (Romani 8:32)
NESSUN MERCANTEGGIAMENTO CON DIO
L'ammalato chiede la salute: "Se Dio me la restituisce, io crederò in Lui". Lo studente è preoccupato per il suo esame: "Se Dio me lo fa superare, allora Gli darò fiducia". Il commerciante dice fra sé: "Se Dio fa prosperare i miei affari, saprò che esiste". Persino il giocatore d'azzardo oserà dire: "Se Dio c'è, mi faccia vincere e io Lo servirò". Non si va a Dio con calcoli e mercanteggiamenti. Non si fanno contratti con Lui. Egli non ha bisogno di tutto ciò che possiamo promettergli. Lui è Dio. "Se sei integro nella tua condotta, ne trae Egli (l'Onnipotente) un guadagno?" (Giobbe 22:3) E' rivoltante considerare Dio un po' come un assicuratore su cui si conta per garantirci la salute, avere successo negli affari e risolvere i nostri problemi mediante qualche concessione da parte nostra. Dio può rispondere molto facilmente a tutti i nostri desideri, ma ci offre infinitamente di più: ci ha dato il Suo Figliuolo, è il dono iniziale, straordinario, che si accompagna, se Lo accettiamo, con la vita eterna. Abbiamo la pace con Dio e il diritto di essere chiamati Suoi figli. Ben presto ci darà la gloria con Gesù. Tutto questo è ben superiore a tutto ciò che possiamo augurarci per la terra, non è vero?

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