Venerdì
05 Dicembre 2014
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)
UNA CREATURA DELUDENTE
I congressisti di un'associazione filantropica erano riuniti in un'immensa sala. Sul muro, un cartellone gigantesco riportava questa scritta: "L'uomo è il termine unico da cui bisogna partire e al quale occorre ricondurre tutto" (Diderot 1713-1784). "Che cos'è l'uomo?", interroga l'autore del Salmo 8:4. Per conoscerlo dobbiamo ascoltare Dio quando racconta la sua storia. Il primo uomo (Adamo): un disubbidiente; suo figlio (Caino): un omicida. Dio rende questa testimonianza:"Tutti i disegni dei pensieri del suo cuore non sono altro che male in ogni tempo" (Genesi 6:5). Nel corso dei secoli andrà migliorando? No! Molto tempo dopo, Dio dirà: "Il cuore è ingannevole più d'ogni altra cosa e insanabilmente maligno" (Geremia 17:9). Più tardi l'apostolo Paolo scriverà: "Noi eravamo per natura figliuoli d'ira", "uomini ribelli" (lett: "figli della disubbidienza" Efesini 2:1-3). Si potrebbe pensare a ragione che Dio si sarebbe distolto da una creatura così deludente. Non è così. Dio l'ama e vuole salvarla. Non l'ha salvata con un atto di potenza. Per salvarla e introdurla nella sua propria felicità, bisognava che i suoi peccati fossero espiati e la giustizia divina esigeva per questo un sacrificio; Cristo, il giusto, è morto per degli ingiusti ( 1 Pietro 3:18).

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