Sabato
04 Giugno 2016
"Beato l'uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto!..." (Salmo 32:1)
IL TORMENTO DEL PECCATO E LA GIOIA DEL PERDONO
Il dolore di Davide per il suo peccato fu molto amaro. Gli effetti di questo dolore furono visibili anche nella sua persona, "le sue ossa si consumavano", "il suo vigore inaridiva come arsura d'estate". Non riuscì a trovare nessun rimedio a questa sua "malattia" fino a quando non rese una piena confessione del suo peccato ai piedi del suo Signore. Per un poco stette in silenzio ed il suo cuore divenne sempre più gonfio di dolore. Probabilmente cercò di formulare delle scuse, tentò di deviare i propri pensieri o di incolpare altri, ma tutto ciò non servì a nulla. La sua angoscia aumentò di ora in ora. Grazie a Dio anche noi proviamo sovente questi sentimenti! Dio ha messo in noi una coscienza, "strumento" che ci rimprovera quando sbagliamo. Funziona come un segnale d'allarme, una luce rossa intermittente che non smette di avvertirci se c'è qualcosa che non và. Ignorando tale segnale, il pericolo è che altri peccati si accumulino e l'avvertimento diverrà sempre più flebile, fino a sparire. Non sottovalutiamo la voce della nostra coscienza! Affrettiamoci, come fece Davide, a piegare le nostre ginocchia davanti a Dio che è pronto a perdonarci, e la Sua pace invaderà il nostro cuore esplodendo con la potenza della gioia

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