Lunedì
03 Marzo 2025
Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono (Giovanni 10:27)
LA VOCE INCONFONDIBILE
Si racconta che un celebre tenore si presentò un giorno in una banca per incassare un assegno; la somma era elevata ed il cassiere gli chiese un documento di identità, che, però il cantante in quel momento non aveva con sé. Egli mostrò allora una lettera a lui indirizzata, ma l’impiegato fu irremovibile. Ad un tratto il famoso cantante ebbe un’idea: intonò un pezzo della Tosca con tale destrezza che il bancario, avendolo già udito in quel brano lirico, non ebbe più dubbi e si affrettò a pagare. La voce inimitabile era servita come mezzo d’identificazione. In un mondo che ignora il Suo messaggio, Gesù si presenta come il Buon Pastore che ha una relazione intima con il Suo gregge. Chi vuol udire la voce divina per meschino tornaconto personale, non svilupperà alcuna familiarità con Cristo. Quanti, invece, confidano nella Bibbia per seguire il Signore, imparando a godere i benefici dell’ubbidienza, affinano una sensibilità che permette di distinguere la voce del Signore da qualsiasi imitazione fraudolenta. Il fatto che Cristo ci conosce appieno rende sempre inconfondibilmente intima la Sua voce. Noi conosciamo di Gesù quanto basta per fidarci totalmente di Lui e realizzare la Sua promessa di donarci la vita eterna.

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