Mercoledì
17 Maggio 2023
Ma io so che il mio Redentore vive e che ... vedrò Dio (Giobbe Giobbe 19:25,26)
UNA FEDE LUNGIMIRANTE
Un ottimo studente di chirurgia aveva sviluppato un forte idealismo che poi perse completamente una volta iniziato il tirocinio. Con alcuni interventi era riuscito a risolvere problemi anche gravi, ma dopo qualche giorno vide morire i propri pazienti per l'insorgere di altri disturbi. Cominciò a pensare che, in fondo, tutto quello che faceva non era altro che un posticipare l'inevitabile. La fede guarda oltre questa vita, nell'eternità. L'idea della sofferenza e della morte può essere, è vero, angosciante. Anche Giobbe fu prostrato dalle prove che gli capitarono; piangeva, si lamentava amaramente fra grandi dolori ed era angosciato da tanti pensieri sulla sua anima. Dio, però, lo condusse amorevolmente a scorgere che, aldilà della tomba, sarebbe stato accolto e ricompensato dal Signore stesso, che avrebbe difeso la sua causa. Egli poteva sentirsi felice perché in cuore suo sapeva che non gli sarebbe capitato nulla di male. Giobbe fece propria tale speranza celeste. Il suo non era un idealismo miope, ma una fede lungimirante. Una fede che guarda a Cristo, potrà sempre mirare lontano è saprà sempre focalizzare l’attenzione su Dio, sulla Sua giustizia, sulla Sua grazia e sulla Sua gloria!

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