Mercoledì
14 Novembre 2018
"Gesù disse: In verità Io vi dico: Se non mutate e non diventate come i piccoli fanciulli, non entrerete punto nel regno dei cieli." (Matteo 18:3)
CHE COSA INTENDETE PER CONVERSIONE?
Molti immaginano che la conversione consiste in una riforma esteriore della condotta, in uno sforzo progressivo verso il bene e ogni giorno si applicano per migliorarsi. Tali tentativi sono lodevoli, ma destinati al fallimento come mezzo per meritare il favore di Dio. Il problema è sapere se l'uomo può uscire dalla sua miseria morale con le proprie risorse. Ora la Parola di Dio dichiara formalmente che noi siamo "senza forza" per fare il bene (Romani 5:6). Ma Dio ha provveduto la soluzione: "Mentre eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi" (Romani 5:6). Per beneficiare di quest'opera bisogna che uno prima si riconosca peccatore perduto e creda che la salvezza è unicamente in Gesù. Il credente è come un bambino che accetta con fiducia tutto ciò che i suoi genitori gli dicono. Le buone opere? Una condotta irreprensibile? Esse hanno un posto eminente nella vita cristiana, ma come conseguenza e non causa della salvezza. Il credente è esortato a condursi in modo degno di Dio, non per guadagnare il favore di Dio, ma per mostrare il suo amore a Colui che l'ha amato fino a morire per lui sulla croce del Calvario.
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