Mercoledì
28 Dicembre 2016
"Allora Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Egli mangiò e bevve; poi si alzò, e se ne andò. Fu in questo modo che Esaù disprezzò la primogenitura." (Genesi 25:34)
LA PRIMOGENITURA (I)
Esaù e Giacobbe due gemelli diversi nell'aspetto e nel carattere. Esaù era il maggiore e come tale ad egli spettava il diritto della primogenitura. Questo, infatti, era un privilegio considerato di proprietà esclusiva del primogenito di una famiglia. Egli ereditava, di solito, la posizione, la situazione e le prerogative del padre, diventava capo della famiglia e della tribù. Ereditava anche una doppia porzione dei beni paterni. Tale diritto poteva, però, perdersi per cattiva condotta o poteva essere ceduto. Ed Esaù lo cedette a Giacobbe. Preso dalla fame, da un istinto naturale di nutrimento disprezzò in un attimo questo particolare e vantaggioso diritto. Isacco, padre dei ragazzi, trasmi.se questo diritto attraverso una benedizione, ossia l'invocazione del favore divino. Nel giorno stabilito Giacobbe seppe approfittare del momento. Egli dava grande rilievo a tale diritto. Quando si presentò dal padre per ricevere la benedizione, dovette, però, camuffarsi da Esaù, perché Isacco, ormai vecchio e non vedente era all'oscuro di tutto. Ricevette quanto desiderava. Fu benedetto in tutto il suo agire e in ogni cosa posseduta. Poco dopo anche Esaù si presentò dal padre per ricevere la stessa benedizione. (Continua)
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