Venerdì
02 Maggio 2014
L'albero della conoscenza... nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai. (Genesi 2:17) Tuttavia erano le nostre infermità che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato. (Isaia 53:4)
MI OCCORRONO DELLE CERTEZZE
L'uomo ha bisogno di certezze. Dove le troverà se non nella Parola di Dio? Nel primo versetto citato, il "per certo", pronunciato da Dio, si riferisce al salario del peccato: "per certo morrai". Il diavolo ha immediatamente affermato il contrario: "No, non morrete affatto" (Genesi 2:17; 3:4). Chi aveva ragione? La risposta ai nostri cimiteri ! Siamo dunque sicuri che tutti gli altri "certo" o "certamente" che la Sacra Scrittura contiene, si verificheranno altrettanto puntualmente. Il Salmo 39 ne contiene parecchi veramente sconfortanti: "Certo, ogni uomo, benché saldo in piè, non è che vanità" (v. 5). Oggi in piedi, sarà domani anche lui coricato in una tomba. L'uomo è re solamente per un'ora ed è simile ad un commediante obbligato a togliere la sua corona e il suo travestimento non appena recitata la sua parte. "Certo, l’uomo va e viene come un’ombra" (v. 6). Qui non abbiamo solo l'attore, ma la scenografia. La terra, scena del grande dramma umano, passerà anch'essa. Per questo merita, forse, che i nostri cuori vi si attacchino talmente? "Certo, (l'uomo) s'affanna per quel ch'è vanità" (v. 6). Questa volta si tratta dell'opera stessa. Di questa agitazione convulsa, che cosa resterà per l'eternità? Nulla, all'infuori di un giudizio che Dio eserciterà sull'uomo in base a come si è comportato durante la sua vita.