Sabato
17 Maggio 2014
Chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente. (2 Corinzi 9:6)
SEMINA E MESSE
Uno strano metodo di semina è stato osservato in una tribù del Terzo Mondo. Terminata la messe, il raccolto viene diviso in due parti. Uno dei mucchi è costituito dalle spighe più belle e piene e l'altro da quelle poco voluminose e con chicchi più piccoli. La parte migliore è quella che gli indigeni conserveranno per i loro bisogni. L'altra è destinata alla semina. Non è più che sufficiente, visto che questi chicchi devono sparire nella terra? Il risultato di questa selezione alla rovescia corrisponde a ciò che ci si può attendere. Di anno in anno, il rendimento diminuisce, la qualità del prodotto è più scadente e la tribù si impoverisce. Questa pratica ottusa ci fa pensare al comportamento dell'uomo in generale. Che cosa ne fa' dei doni elargitegli dal Suo Creatore: salute, giovinezza, tempo libero, beni materiali? In generale li consuma in modo frenetico; sciupa la miglior parte della sua vita senza pensare all'avvenire. Suprema imprevidenza! Un giorno si ritroverà a mani vuote. Seminare significa rinunciare momentaneamente a questo o a quello, ma è l'immagine stessa della fede. Ci si abbandona a Dio, perdendo (apparentemente) la propria vita per guadagnarla poi (Matteo 10:39). Per quanto concerne noi credenti, questa incresciosa abitudine non parla forse anche a noi? Che cosa ne facciamo dei numerosi doni che Dio ci ha fatto? Il tempo per esempio! Non abbiamo, spesso, la tendenza a riservarne la parte migliore e maggiore per noi stessi a detrimento del servizio per il Signore e della nostra vita spirituale?