Giovedì
09 Ottobre 2014
Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo. (Giovanni 16:33) Rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo. (1 Pietro 4:13)
NON CI PIACE SOFFRIRE
L'umanità chiede sempre più alla scienza di impedirle di soffrire. Eppure, strana contraddizione, si trovano continuamente nuovi mezzi per far soffrire, fisicamente e moralmente. Nonostante le apparenze, nei nostri paesi detti civili ci sono più grida di dolore di quante non ce ne siano mai state per il passato. Il credente fedele soffre con Cristo (Romani 8:17) in un mondo nemico di Dio, dove abita come straniero e soffre per Cristo se vuol vivere fedelmente (2 Timoteo 3:12). Questa sofferenza non spegne la gioia profonda di chi si rallegra nella compagnia del Signore. Era la gioia di un Paolo prigioniero. Ai giovani piace la vita, piace l'eroismo, ma la sofferenza non piace a loro più che a noi. Bisogna per questo far loro vedere un cristianesimo senza sofferenze? Sarebbe un cristianesimo senza realtà, e, di fatto, un cristianesimo senza gioia. La gioventù s'infiamma per l'eroismo, ma, ditemi, che sarebbe un eroe che non avesse da soffrire? Il nostro Maestro ed il nostro Modello "imparò l'obbedienza dalle cose che soffrì" (Ebrei 5:8). Prima di morire martire, Paolo scrive a Timoteo: "Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Gesù Cristo” (2 Timoteo 2:3).