Lunedì
26 Agosto 2013
"Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore" (Giovanni 10:10-11)
PER SALVARE LA VITA DI SUO FRATELLO
Antonio aveva 27 anni e, era alto, biondo e forte. Aveva due bambini piccoli: una figlia di 2 anni ed un figlio di 8 mesi. E già da 4 anni aveva preso la decisione di servire Dio. Adriano, suo fratello maggiore, non godeva di buona salute, doveva sottomettersi tre volte alla settimana a trattamenti di dialisi a causa di una grave insufficienza renale e non trovavano donatori. Ogni giorno che passava, la salute di Adriano peggiorava, perciò Antonio si offrì come donatore. Il trapianto riuscì, l'organismo di Adriano non respinse il rene e cominciò a ristabilirsi. Grazie al rene di suo fratello oggi Adriano ha una vita normale. L'organismo di Antonio, invece, non sopportò il trauma dell'estrazione del rene. Prima di morire, Antonio riuscì a dire a sua madre: "non ti preoccupare, oggi sarò con Dio". Antonio diede volontariamente il suo rene, ma diede inconsapevolmente la sua vita. Cristo, invece, diede la sua vita consapevolmente, sapendo perfettamente che la crocifissione alla quale si sottometteva avrebbe salvato la vita di tutti i Suoi fratelli, presenti e futuri. Non rendiamo vana la Sua morte. Accettiamo oggi stesso il Suo sacrificio e la Sua offerta di salvezza.