Venerdì
22 Febbraio 2013
“Nessuno s'inganni. Se qualcuno tra di voi presume di essere un saggio in questo secolo, diventi pazzo per diventare saggio; perché la sapienza di questo mondo è pazzia davanti a Dio. Infatti è scritto: «Egli prende i sapienti nella loro astuzia»; e altrove: «Il Signore conosce i pensieri dei sapienti; sa che sono vani»” (1 Corinzi 3:18-20)
ONORATI FRA GLI ACCADEMICI? (I)
Nella comunità cristiana di Corinto c'era chi vantava grande superiorità di sapienza filosofica e sapeva parlare molto bene. Lo faceva contrapponendosi agli apostoli stessi ed attraendo un seguito di sostenitori affascinati che non esitavano a proclamare di appartenere al loro “partito”. Paolo denuncia tali comportamenti definendoli infantili, “carnali”, non in linea con “la mente di Cristo”. Questi “sapienti” vorrebbero imitare e quasi fare concorrenza agli intellettuali che il mondo tanto onora, dimenticandosi del fondamentale fallimento e futilità della sapienza di questo mondo. Essa, infatti, non solo non è riuscita, con le sue conclamate risorse, a scoprire e ad intendere il Dio vero e vivente, ma è contraddittoria e non dà risposte soddisfacenti ai problemi in cui si dibatte l'umanità. È Dio stesso a smascherare ed umiliare la loro “pazzia”, mettendo in luce la pochezza e le contraddizioni del loro pensiero.