Venerdì
20 Dicembre 2013
"Nessuno ha amore più grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando" (Giovanni 15:13-14)
CADERE IN BRACCIO AD UN AMICO
Uno studente statunitense stava con le braccia tese e con lo sguardo fisso verso l'alto, pronto ad afferrare il suo amico, studente come lui, che cadeva da un quarto piano dell'edificio in cui vivevano. L'impatto fu tale che entrambi rotolarono a terra. Benché con graffi e contusioni, ne uscirono illesi per miracolo. "Vale la pena cadere in braccio ad un amico!", commentò il "salvato". Tuttavia, nel caso di questo ragazzo, egli fu salvo grazie al coraggio, alla calma, al sangue freddo e all'istinto che l’amico ebbe nel rischiare la propria vita per salvare la sua, senza badare alle conseguenze. Quando in un momento di pericolo qualcuno rischia la propria vita per salvare quella altrui, tale persona è considerata un eroe. L'opposto dell'eroe è la persona egoista, centrata su se stessa, gelosa dei propri interessi ed avara dei propri beni. Se una persona ha sé stesso come centro della propria vita, il suo mondo sarà piccolo e misero. Se invece il centro della sua vita è Gesù Cristo, allora il suo mondo sarà immenso, fino ad abbracciare il cosmo e l'eternità. Sarà in grado di fare per gli altri la stessa cosa che fece il Signor Gesù, cioè stenderà le braccia per raccogliere coraggiosamente chi sta cadendo. Questo è ciò che fa Cristo: stende le sue braccia forti e onnipotenti per raccoglierci nella nostra caduta mortale del peccato e della condanna.