Di Marianna Poerio su Venerdì, 20 Dicembre 2024
Categoria: Blog di Parole di Vita

Natale: tradizioni e libertà di coscienza in Cristo.

Cari fratelli e sorelle in Cristooggi desidero condividere con voi alcune riflessioni su un argomento che, soprattutto durante il periodo natalizio, può generare discussioni e divisioni all'interno della nostra comunità: la celebrazione del Natale e l'uso dell'albero di Natale. Ho sentito spesso domande su questo tema, con alcuni che si interrogano se queste tradizioni siano conformi ai principi biblici, mentre altri temono che si tratti di pratiche di origine pagana da evitare. Il mio obiettivo, come sempre, è incoraggiarci a riflettere insieme e, soprattutto, a vivere secondo la nostra coscienza, senza giudicare gli altri.

"Accogliete chi è debole nella fede, ma non per sentenziare sui suoi scrupoli. Uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l'altro che è debole mangia solo verdure. Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; e colui che non mangia non giudichi chi mangia, perché Dio lo ha accolto." (Romani 14:1-3)

La Storia di Lutero e l'Albero di Natale


Una leggenda diffusa attribuisce a Martin Lutero, il grande riformatore, l'introduzione dell'albero di Natale come simbolo della luce di Cristo. Si racconta che Lutero, passeggiando una sera d'inverno, rimase affascinato dalla bellezza delle stelle che brillavano attraverso i rami di un abete. Tornato a casa, desiderava ricreare quella scena e decise di decorare un albero con candele accese. Anche se questa storia non è confermata storicamente, essa rappresenta bene l'idea che l'albero di Natale sia legato a un simbolismo cristiano di luce e speranza.

L'albero, con le sue luci scintillanti, per molti cristiani rappresenta Gesù Cristo, la "luce del mondo" (Giovanni 8:12). Non è da considerare automaticamente un simbolo pagano che dovrebbe allarmarci, ma piuttosto uno strumento che, per la maggior parte dei cristiani, aiuta a ricordare il significato profondo della venuta di Cristo. Tuttavia, è importante riconoscere che il significato attribuito all'albero e alla festa dipende anche dal contesto culturale di ogni credente.

Posizione dei Cristiani Evangelici sul Natale

Come cristiani evangelici, la nostra fede è radicata nella Parola di Dio. Molti pastori e teologi evangelici hanno studiato la questione del Natale e dell'albero di Natale, arrivando alla conclusione che non c'è nulla di contrario alla Bibbia nel celebrare la nascita di Gesù o nell'usare un albero come simbolo di gioia.

Alcuni versetti biblici che sostengono questa posizione includono:

• Isaia 9:6: "Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato… sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace." Questo versetto ci ricorda che il Natale è la celebrazione della nascita del nostro Salvatore, l'adempimento della promessa di Dio.

• Giovanni 1:14: "E il Verbo si è fatto carne e ha abitato per un tempo fra di noi." Il cuore del Natale è l'incarnazione di Cristo, un momento per riflettere su questo dono meraviglioso.

Alcuni cristiani, tuttavia, citano Geremia 10:2-4 per criticare l'uso dell'albero di Natale, affermando che rappresenta un'idolatria. Ma molti teologi evangelici rispondono che questo passo si riferisce alla costruzione di idoli di legno da adorare, una pratica ben diversa dall'uso dell'albero come semplice decorazione per celebrare la nascita di Cristo.

Un altro punto da considerare è la questione della data del Natale. È noto che la Bibbia non ci fornisce una data esatta della nascita di Gesù, e per molti questa incertezza rappresenta una sfida. Tuttavia, ciò che conta realmente è il significato della nascita di Cristo e ciò che rappresenta per noi. La data esatta, dunque, non dovrebbe diventare motivo di divisione o controversia, perché non è il giorno specifico ad avere importanza, ma piuttosto il messaggio di salvezza e speranza che l'incarnazione di Gesù porta con sé. Ogni credente può scegliere di riflettere su questo evento in un modo che si allinei alla propria coscienza e alla propria comprensione della Scrittura.

La Libertà nella Coscienza e l'Amore Fraterno

Uno dei principi fondamentali della nostra fede è la libertà di coscienza, come esposto in Colossesi 2:16-17: "Nessuno dunque vi giudichi per quel che mangiate o bevete, o riguardo a feste, a noviluni o a sabati…". Il Natale e le sue tradizioni devono essere vissute in libertà e con uno spirito rivolto a Dio.

Questo significa che non dobbiamo giudicare chi sceglie di festeggiare il Natale e chi, per motivi personali o di coscienza, decide di non farlo. Ogni credente deve sentirsi libero di seguire le proprie convinzioni, come ci ricorda 1 Corinzi 10:31: "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio." Se celebriamo il Natale, facciamolo con il cuore rivolto alla gloria di Dio; se non lo celebriamo, agiamo comunque con amore e rispetto verso il Signore.

La Redenzione della Cultura

Il cristianesimo ha spesso saputo "redimere" simboli e tradizioni culturali, attribuendo loro nuovi significati alla luce della fede in Cristo. Questo è il caso dell'albero di Natale, che potrebbe aver avuto origini precristiane, ma che oggi può essere visto come simbolo della vita eterna e della luce di Cristo.

Cari fratelli e sorelle, non permettiamo che il giudizio ci divida su questioni secondarie. "Il regno di Dio non è questione di mangiare o di bere, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Romani 14:17). "Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio" (Romani 14:10)

Se celebriamo il Natale, facciamolo con gioia e gratitudine per la nascita del nostro Salvatore. Se non lo celebriamo, onoriamo comunque il Signore con altre forme di adorazione e servizio.

Il Natale come Opportunità per Testimoniare e Unirsi in Famiglia

Le festività natalizie sono anche un'occasione speciale per riunirsi con la propria famiglia, per rafforzare i legami affettivi e per vivere momenti di comunione. Questo tempo offre un'opportunità preziosa per parlare di Gesù e testimoniare del Suo amore, non tanto partecipando o non partecipando alla celebrazione del Natale, ma con la nostra buona condotta. La vera testimonianza della nostra fede si manifesta attraverso l'amore che mostriamo alle persone che ci circondano. Anche chi sceglie di non festeggiare il Natale dovrebbe avere considerazione per le persone che ama, mettendo la relazione e l'amore sopra ogni tradizione, come ci insegna Gesù quando disse: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato" (Marco 2:27).

Esortazione alla Pace e all'Unità

Come serva del Signore, mi sento chiamata a esortarvi a vivere in pace e armonia. Non giudichiamo chi festeggia il Natale, e non giudichiamo chi sceglie di non farlo. In entrambe le posizioni, ciò che conta è il cuore con cui agiamo. Dio desidera che ci amiamo e ci rispettiamo, "vivendo in pace gli uni con gli altri" (Romani 12:18). Siamo chiamati a seguire l'esempio di Cristo, venuto nel mondo per portare pace, amore e riconciliazione.

Conclusione

Fratelli e sorelle, facciamo sì che il periodo natalizio sia un tempo di unione e non di divisione. Celebriamo il Natale cogliendo l'occasione per annunciare la venuta del nostro Salvatore, soprattutto a chi festeggia senza conoscerLo. Come fece Paolo, che, vedendo un altare dedicato "al Dio sconosciuto", proclamò la verità del Dio vivente, anche noi possiamo usare ogni opportunità per annunciare il Signore. Con gratitudine, lasciamo che la nostra coscienza, guidata dallo Spirito Santo, ci conduca nelle nostre decisioni. Possiamo tutti vivere secondo quanto insegna la Scrittura: "Ama il tuo prossimo come te stesso" (Matteo 22:39), e che questo amore sia visibile nei nostri atteggiamenti verso gli altri, in ogni momento dell'anno, ma specialmente in un periodo significativo come il Natale.

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