"È anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno." (2° Timoteo 1:12)
SEI SALVATO?
Molti non sono sicuri di essere salvati o meno, pensano che possedere tale certezza sia presunzione. Altri si chiedono: come possiamo essere sicuri di essere salvati? La fede è l'unica condizione posta da Dio per la salvezza dell'uomo. Gesù ha detto a Nicodemo: "Chiunque crede in me non perisce, ma ha vita eterna" (Giovanni 3:16). Non dice che forse l'avrà, ma è un possesso attuale per tutti quelli che credono e che sono nati di nuovo. L'apostolo Giovanni rivolge una parola a chi non crede a Dio: "Chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso al proprio Figlio". Quello che conta è sapere non quale sia il mio grado di fede, ma avere o meno la certezza che l'opera di Gesù è perfetta, completa e sufficiente per la mia salvezza, e credere in essa. Non esiste offesa maggiore di quella di non prendere Dio in parola, quando la Scrittura dice: "Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio".
Meditazione del 30 giugno 2019 "È anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno." (2° Timoteo 1:12)SEI SALVATO?Molti non sono sicuri di essere salvati o meno, pensano che possedere tale certezza sia presunzione. Altri si chiedono: come possiamo essere sicuri di essere salvati? La fede è l'unica condizione posta da Dio per la salvezza dell'uomo. Gesù ha detto a Nicodemo: "Chiunque crede in me non perisce, ma ha vita eterna" (Giovanni 3:16). Non dice che forse l'avrà, ma è un possesso attuale per tutti quelli che credono e che sono nati di nuovo. L'apostolo Giovanni rivolge una parola a chi non crede a Dio: "Chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso al proprio Figlio". Quello che conta è sapere non quale sia il mio grado di fede, ma avere o meno la certezza che l'opera di Gesù è perfetta, completa e sufficiente per la mia salvezza, e credere in essa. Non esiste offesa maggiore di quella di non prendere Dio in parola, quando la Scrittura dice: "Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio".
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