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Martedì

29 Gennaio 2013

“Non abbiamo forse il diritto di mangiare e di bere? Non abbiamo il diritto di condurre con noi una moglie, sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? O siamo soltanto io e Barnaba a non avere il diritto di non lavorare? Similmente, il Signore ha ordinato che coloro che annunciano il vangelo vivano del vangelo.” (1 Corinzi 9:4-14)

MA CHI ME LO FA FARE? (I)

Nelle circostanze in cui si trova, per non essere ulteriormente criticato e favorire in ogni modo e l'avanzamento dell'Evangelo, l'apostolo rinuncia al suo diritto di essere sostenuto finanziariamente. In qualche modo sopravvivrà. Dio non abbandona chi Lo onora e Lo serve. Chi annuncia l'Evangelo a pieno tempo dovrà però vivere solo di compassionevoli elemosine? Dovrà cercarsi un lavoro temporaneo mal pagato ? No, il principio però è chiaro: “Il Signore ha ordinato che coloro che annunciano il vangelo vivano del vangelo”. È volontà di Dio che coloro che sono stati messi a parte dalle attività secolari comuni per prendersi tempo sufficiente per studiare, pregare, predicare l'Evangelo, insegnare la dottrina cristiana, fare cura pastorale ecc. ricevano per questo loro servizio da parte dei credenti un compenso adeguato.