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Sabato

27 Dicembre 2014

Poi venite, e discutiamo assieme, dice il Signore;anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto,diventeranno bianchi come la neve. (Isaia 1:18) Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono diDio è la vita eterna. (Romani 6:23)

GIULIO, IL COLOMBIANO

Giulio aveva appena trovato lavoro in una fabbrica di acquavite. Era, pensava, il colpo di fortuna della sua vita perché i dipendenti ricevevano ogni giorno un po' di quell'alcool di cui si era reso schiavo. Un giorno, sull'autobus, Giulio incontrò un umile credente che gli parlò di Gesù. "Anch'io ero alcolizzato. Il Signore m'ha liberato. Non posso spiegarti come, ma vieni con me e ne saprai di più". Poco a poco, assistendo a delle riunioni di evangelizzazione, Giulio scoprì che il suo stato miserabile meritava l'ira di Dio. Confessò i suoi peccati, credette in Gesù Cristo e ricevette il perdono. Diventò un uomo nuovo e seppe trovare nel suo Salvatore, mediante la fede, la forza per superare prove e tentazioni. Il giorno seguente la sua conversione, annunciò ai suoi compagni che non avrebbe più bevuto una goccia d'alcool perché Gesù Cristo era diventato il suo Maestro. Costoro si allontanarono da lui come da un malato contagioso. Il giorno dopo si disposero in due file fra le quali Giulio dovette passare, e si misero a cantare: "Alleluia! Ecco l'evangelista!". Giulio, in passato, aveva imparato a leggere le carte e a darsi alle pratiche occulte nelle quali aveva provato le vertigini d'un potere sconosciuto. Le potenze sataniche lo tormentavano ancora qualche volta. I suoi amici credenti lessero con lui la Bibbia, pregarono, e Dio lo liberò completamente.

 

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