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Martedì

22 Novembre 2016

"... E bada bene a te stesso, che talora anche tu non sia tentato". (Galati 6:1)

IL VERO PASTORE (I)

Era una giornata di sole ed Enzo disponeva di un po' di tempo libero. Decise di trascorrerlo lontano dai rumori. Prese l'auto e si avviò verso un sentiero di campagna sul quale s'incamminò. Il monte era tappezzato d'erba minuta e di piccoli fiori; v' era il soffio della brezza e soprattutto tanta quiete. Enzo pensava di essere solo, o perlomeno solo con Gesù, suo inseparabile compagno, quando si udirono tintinnare molte campanelle: c'erano due pastori con un numeroso gregge di mucche, pecore e capre. Il tempo scorreva dolcemente e dopo un po' Enzo ebbe fame. Si sedette su un grosso masso e si mise a mangiare dei panini. I cani dei pastori lo osservavano desiderosi, così ogni tanto dava loro un pezzetto di pane. Tra essi c'era un cucciolo di cane lupo che dapprima mostrò diffidenza rifiutando il cibo, ma pian piano si avvicinò tanto da accettare non solo il pane, ma anche le carezze del giovane. Arrivò a frugare nello zaino dov'erano panini dimenticando completamente il padrone che era ormai abbastanza lontano. L'odore del cibo era, per il piccolo cucciolo, un richiamo forte e difficile da lasciare. (Continua)

 

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