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Sabato

19 Gennaio 2013

"E uno di loro, vedendo che era guarito, tornò indietro, glorificando Iddio ad alta voce; e si gettò ai suoi piedi con la faccia a terra, ringraziandolo; e questo era un Samaritano." (Luca 17:15-16)

IL PIU' GRANDE MIRACOLO

Molte persone hanno seguito Gesù solo per breve tempo, si sono avvicinati a Lui solo per trovare risposte ai loro bisogni materiali, per poi andarsene lontani dalla grazia di Dio. Un giorno Gesù parlando con alcuni di loro aveva affermato: "voi mi cercate, non perché avete veduto dei miracoli, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati" (Giovanni 6: 26). Nei Vangeli incontriamo molte persone che sono state beneficiate dagli interventi soprannaturali di Dio ma poi non hanno continuato a seguire il Salvatore per ottenere la cosa più preziosa: "la salvezza dell'anima". La storia dei dieci lebbrosi, miracolosamente guariti dalla loro triste condizione, è emblematica per illustrare questo comportamento che continua a caratterizzare gli uomini anche nel nostro tempo (Luca 17:11-19). Dopo la guarigione di questi dieci uomini, infatti, solo uno di loro decise di seguire Gesù con tutto il suo cuore e per tutta la sua vita. Gesù in quell'occasione rivolgendosi al lebbroso ritornato a Lui per ringraziarLo pose delle domande ai presenti, che in un certo senso vengono poste anche a noi: "I dieci sono stati tutti mondati? E i nove altri dove sono? Non si è trovato alcuno che sia tornato per dar gloria a Dio fuor che questo straniero?". La lezione che dobbiamo portare al nostro cuore oggi è molto semplice, ma quanto mai importante, se siamo stati beneficiati dalla grazia di Dio, se la Sua potenza ha prodotto un miracolo nella nostra vita, dobbiamo rimanere vicini a Gesù con gratitudine per il resto dei nostri giorni e noi scopriremo che non c'è esistenza migliore di questa e che essere "salvati per l'eternità" è il più grande miracolo.