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Venerdì

19 Agosto 2022

Io t'ho dichiarato il mio peccato, non ho coperta la mia iniquità. Io ho detto: Confesserò le mie trasgressioni all'Eterno; e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato (Salmo 32:5)

CONFESSARE A DIO

Da vie diverse, l’ateo che nega l’esistenza di Dio ed il religioso che si sente giustificato dalle buone opere, giungono insieme alla sciagurata stazione della sufficienza umana, restando esclusi dalla grazia di Dio. D’altro canto, sbaglia chi confida nell’uomo, gli espone i suoi peccati e s’aspetta assoluzione, non senza penitenza e “fino ad altra occasione”. La Bibbia, però, non dice così. Il peccato non è un’invenzione umana, un tabù dal quale liberarsi razionalmente; esso và dichiarato a Dio stesso, l’Unico che può perdonare e purificarci. Peccare non è soltanto delinquere o trasgredire platealmente qualche legge. Ignorare Dio è peccato non meno che mentire, rubare o uccidere. Peccare significa, etimologicamente, fallire; indica lo stato di separazione da Dio, che invece creò l’uomo con l’obiettivo di godere comunione con Lui. Il peccato è la condizione spirituale dell’uomo, le trasgressioni ne sono la manifestazione quotidiana. Se hai compreso, passa all’azione. Va’ ora a Cristo, che in croce ha espiato il tuo peccato, raccontaGli ogni cosa, riconosciti colpevole e la Sua grazia libererà il tuo cuore da ogni colpa.

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