AMEN, COSÌ SIA
Non è sempre possibile dire "Amen", "così sia" a Dio, con toni di trionfo e di estasi. Talvolta la nostra risposta è soffocata da singhiozzi che non possiamo contenere, è bagnata da lacrime che non possiamo reprimere. Era stato probabilmente così con Abramo quando sollecitato da Dio, lasciò la sua patria, Ur dei Caldei. Era stato così quando, dopo aver lungamente atteso un figlio, salì con lui al monte Moriah pronto a sacrificarlo. Queste parole possono essere lette da qualcuno che soffre anno dopo anno costanti dolori, la cui vita è sbattuta sul mare dell'ansia, sul quale sempre si agitano onde di preoccupazioni e tormento. Non è improbabile che questi si risentano alla possibilità di dire "Amen" a ciò che Dio, nella Sua provvidenza, ci riserva. Potrebbero, infatti, chiedersi: "A che serve pronunciare con le nostre labbra una parola contro la quale l'intero nostro cuore sta in rivolta?" Per rispondere a questo, rammentiamoci che Gesù, nel Getsemani, aveva accettato ed affermato senza esitazione: "Non come voglio io, ma come Tu vuoi." Osiamo dire "Amen, così sia" a ciò che Dio ci riserva anche se cuore e carne vorrebbero dire il contrario, e troveremo la Sua pace. Poi, col passare del tempo, un qualche avvenimento, un'imprevista svolta nel cammino della nostra vita, illumineranno la nostra mente sul fatto che dopo tutto, Dio aveva avuto ragione e ciò che Egli aveva deciso era la scelta più giusta, migliore, più saggia. Osiamo confidare in Lui, e, nella forza di quella fiducia, diciamo: "Così sia, o Eterno!".