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Martedì

18 Marzo 2014

Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? (Romani 14:4)

SMETTILA DI GIUDICARE GLI ALTRI

Certamente, è più facile restare ai margini della battaglia e criticare gratuitamente, piuttosto che lasciarsi coinvolgere nella mischia fornendo il proprio aiuto. La Bibbia ci mette in guardia contro la mala lingua, il confronto gratuito ed il giudizio affrettato. Quando valuti il lavoro altrui, se non lo fai con cuore sincero, t’inoltri su un terreno minato. “Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone…” (Romani 14:4). Poiché non sei tu il loro responsabile, sei chiamato ad esercitare saggezza ed autocontrollo, perciò non giudicare quanti hanno un’opinione diversa dalla tua. E’ illuminante l’espressione di Paolo: “Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? … perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio” (Romani 14:10-11). Quando, arbitrariamente, ti permetti di controllare, classificare o esprimere un giudizio su di un figlio di Dio, considera queste quattro cose: 1) turbi il loro Padre; 2) evidenzi il tuo ego e la tua insicurezza; 3) fissi tu stesso il criterio con cui sarai giudicato; 4) respingi le persone. Quando la gente assocerà la tua reputazione alla critica distruttiva, ti eviterà come la lebbra. Questo perché sanno che, se tu critichi gli altri, criticherai anche loro. La Bibbia ci esorta a sostenerci con parole incoraggianti, non a trascinare nel fango evidenziando solo difetti. Qualcuno, saggiamente, ha detto: “Lo spazio più vasto, nel mondo, è quello riservato al miglioramento”. Se non ci credi, osserva il comportamento dei discepoli che Gesù ha scelto e incoraggiato, poi, guardati allo specchio.