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Lunedì

17 Novembre 2014

Com'è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio. (Ebrei 9:27) Il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 6:23)

LA MORTE IMBELLETTATA

Nel Medio Evo, si dipingeva la morte come un falciatore scheletrico dal ghigno spaventoso. Oggi, la letteratura la presenta piuttosto sotto una luce gradevole. Non più sogghigni, anzi, è descritta come sollievo ed oblio. A chi bisogna credere? La Bibbia è presente per ricordarci ciò che Dio ha dichiarato all'uomo peccatore: "Per certo morrai" (Genesi 2 17). E dopo la morte c'è il giudizio. In altre parole la comparsa nella luce divina sarà come un proiettore puntato su tutte le nostre colpe, su tutto ciò che vorrei nascondere e dissipare per sempre nel nulla con me. I filosofi immaginano che ci sia la reincarnazione; ma la Bibbia afferma: "E' stabilito che gli uomini muoiano una volta sola", una sola. Altri pretendono che dopo non ci sia più nulla, e questo in effetti è un modo per fuggire la realtà. La musica moderna ammalia i giovani e presenta la morte come una liberazione; i suicidi di adolescenti dimostrano che la trappola del diavolo funziona bene. No, la morte non è l'annientamento. L'uomo ha un'anima che non può scomparire, è il soffio di Dio; per di più è responsabile. Bisognerà rendere conto. Che cosa avremo fatto della vita che Dio ci ha prestato? L'avremo vissuta per la soddisfazione dei nostri desideri egoistici o alla gloria di Dio accettando Gesù come nostro Salvatore e nostro Signore?

 

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