"Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso l'Eterno, spererò nell'Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà." (Michea 7:7)
RACCOGLIERE ANCORA
Il profeta descrive uno scenario molto triste e di una attualità sorprendente. La dove c'erano frutti, non ve sono più, è stato raccolto tutto; vorremmo essere cibati, ma ogni frutto è stato già preso; cerchiamo conforto dagli altri, ma non c'è; anche le persone più care che dovrebbero aiutarci spesso deludono. Quante volte guardandoci attorno notiamo mancanza di moralità, di giustizia, di pace, di amore, ecc., siamo così portati ad affermare che non c'è più nulla di buono. Ma ancora una volta la Scrittura ci mostra che Dio è fonte di grazia inesauribile e che in Lui troviamo tutto ciò che può soddisfarci appieno. Il profeta afferma: "Quanto a me?". Innanzitutto occorre andare a Lui senza guardare a ciò che accade attorno e quello che gli altri fanno, una scelta che deve essere personale. Egli, inoltre, aggiunge che spererà in Dio il quale non lo deluderà a differenza di chi si aspetta l'aiuto dall'uomo, perché il Signore non delude coloro che confidano in Lui. Infine, vi è la certezza che Dio ascolta perché Egli è buono, fedele, perché Egli non tratta chi si accosta a Lui secondo i meriti, ma per grazia. Se guardandoti attorno non vedi nulla di buono, sappi che ai piedi di Cristo vi è abbondanza di benedizione.
Meditazione del 17 agosto 2017 "Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso l'Eterno, spererò nell'Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà." (Michea 7:7)RACCOGLIERE ANCORAIl profeta descrive uno scenario molto triste e di una attualità sorprendente. La dove c'erano frutti, non ve sono più, è stato raccolto tutto; vorremmo essere cibati, ma ogni frutto è stato già preso; cerchiamo conforto dagli altri, ma non c'è; anche le persone più care che dovrebbero aiutarci spesso deludono. Quante volte guardandoci attorno notiamo mancanza di moralità, di giustizia, di pace, di amore, ecc., siamo così portati ad affermare che non c'è più nulla di buono. Ma ancora una volta la Scrittura ci mostra che Dio è fonte di grazia inesauribile e che in Lui troviamo tutto ciò che può soddisfarci appieno. Il profeta afferma: "Quanto a me?". Innanzitutto occorre andare a Lui senza guardare a ciò che accade attorno e quello che gli altri fanno, una scelta che deve essere personale. Egli, inoltre, aggiunge che spererà in Dio il quale non lo deluderà a differenza di chi si aspetta l'aiuto dall'uomo, perché il Signore non delude coloro che confidano in Lui. Infine, vi è la certezza che Dio ascolta perché Egli è buono, fedele, perché Egli non tratta chi si accosta a Lui secondo i meriti, ma per grazia. Se guardandoti attorno non vedi nulla di buono, sappi che ai piedi di Cristo vi è abbondanza di benedizione.
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