PER QUALE SCOPO LA PORTA DELLA SALVEZZA DOVREBBE ESSERE STRETTA?
L'uomo nasce disorientato, senza punti di riferimento che possano guidarlo nella giusta direzione. Resta la coscienza, ma anche quella è offuscata dal peccato. Conscio dello stato volontario dell'uomo, Dio viene incontro al peccatore facendogli dono di una cartina, la Scrittura, e di segnali, come l'esortazione dei veri credenti. Tuttavia serve ancora chi insegni a leggere le indicazioni: ecco la missione di Gesù, dello Spirito Santo e della Chiesa di Gesù Cristo. Ma molti uomini, credendo troppo ardua la via indicata da Gesù perché comporta arresa alla Sua volontà e rinnegamento di se stessi, decidono di camminare da soli. Inevitabilmente li aspetta il baratro della perdizione. Satana fa sembrare larga la via perché concede molto spazio alle passioni ingannatrici e anche perché promette all'uomo ogni sorta di concessione. Non facciamoci ingannare dal nemico, egli fa solo promesse effimere chiedendo in cambio la nostra anima. Gesù disse: "Io sono la via, la verità, e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Accettando Lui nella nostra vita come Signore e come Salvatore e camminando insieme a Lui giorno per giorno, riusciremo a percorrere interamente il cammino della salvezza, anche quando appare tortuoso e le forze sembrano venir meno. Egli ha promesso: "non ti lascerò e non ti abbandonerò".