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Sabato

15 Settembre 2018

"Iddio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in benignità e fedeltà, che conserva la sua benignità fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato, ma non terrà il colpevole per innocente." (Esodo 34:6-7)

BONTÀ NON È DEBOLEZZA

Si sente dire talvolta: "Dio è così buono che finirà certamente per salvare tutti". - Ma bontà non significa debolezza. Crediamo al Dio giusto, santo, amorevole, di cui parla la Bibbia, e non al "buon Dio" della brava gente. Questo Dio della Bibbia è fedele, tanto nelle sue promesse di giudizio e di castigo, quanto nelle sue promesse di grazia e di perdono. Bontà non è dimenticanza. Per quanto lontane e di vecchia data siano le nostre colpe, Dio non le ha dimenticate. Quante volte nella Bibbia ritorna l'espressione: Ricordati!" Dio perdona e dimentica, non per debolezza e gentilezza, ma perché il suo Figliuolo, Gesù Cristo, ha espiato i nostri peccati. Ecco come Dio può perdonarci, più ancora, giustificarci, cioè dichiararci giusti, su una base assolutamente legale e valida. Bontà non è neppure compromesso. Non immaginiamo Dio come qualcuno che accomoda le cose, che tiene conto delle nostre buone intenzioni, che passa al di sopra dei nostri peccati e che punisce soltanto le colpe più gravi. Dio è giusto, è amore, non è né indulgente, né debole. Coloro che, oggi, si pentono e rispondono alla sua offerta di perdono sono salvati.

 

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