IL SIGNORE INVITATO A CASA MIA
Ho aperto al Signore la porta del mio cuore? Che posto gli lascio prendere nella mia vita? E' Egli qualcuno che io incontro soltanto la domenica fuori di casa mia? Lo stato della mia casa è tanto catastrofico da farmi preferire un appuntamento lontano dalla mia residenza quotidiana? E' l'invitato che si riceve in sala quando si ha bisogno di un consiglio, ma che si dimentica quando tutto va bene? E' soltanto l'invitato puntuale a cui non manco di rivolgermi mattina e sera e prima di ogni pasto? Oppure è, come Egli lo desidera, l'amico di tutti i giorni, che rendo partecipe delle mie gioie come delle mie pene, dei miei successi come dei miei problemi, delle mie vittorie come delle mie sconfitte? Ma forse ci sono ancora una o parecchie stanze della mia casa, di cui io tengo le chiavi, perché non voglio lasciarLo entrare, per timore che vi scopra i pensieri nutriti in segreto: risentimenti, invidia, amarezza, insoddisfazione; la chiave della mia cassaforte per non confessarGli la gestione egoista dei mio denaro; la chiave della biblioteca dove tengo dei libri che non dovrebbero trovarvisi, ecc. Se amo Gesù, il mio Salvatore, mi rallegro di aprirGli tutta la mia casa, e di fare in modo che Egli si senta come in casa propria in ogni tempo ed in ogni momento.