CERCARE DIO
Paolina S. era una conferenziera russa atea. Suo marito morì ancora giovane ed ella ne ebbe un immenso dolore. Credeva, e lo aveva anche insegnato agli altri, che la morte era la fine di ogni cosa. Allora, perché continuare a vivere senza colui ch'ella aveva tanto amato? Si sparò un colpo di pistola alla testa. Non mori, ma rimase cieca per il resto dei suoi giorni. In tre altre occasioni provò ancora a mettere fine alla sua esistenza, ma senza riuscirvi. Fu consigliata di impegnarsi maggiormente nel suo compito di combattere la religione, per meglio riuscire a dimenticare la sua pena. Ricevette l'ordine di visitare degli ambienti evangelici per raccogliere delle prove contro i credenti. In quest'occasione apprese che vi era un Dio, ”il vero Dio”, che lei non conosceva, e che questo Dio, secondo la sua giustizia e la sua santità, se condannava il peccatore, gli offriva anche la salvezza per mezzo di Gesù. Ella credette al messaggio che Dio rivolge agli uomini, la buona novella che chiunque crede in Gesù ha vita eterna. Si convertì e, senza alcun timore cominciò a testimoniare per il suo Salvatore. Fu imprigionata per la sua fede e morì in una buia cella, felice, nonostante le sue sofferenze, di aver trovato la via del cielo.