"E ormai è anche posta la scure alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco." (Luca 3:9)
QUAL È IL BUON FRUTTO?
Viene da pensare che il frutto a cui si riferisce questo verso della Parola si riferisca al risultato personale della vita di ognuno, indipendentemente da ogni altra cosa, ma in realtà a parlare nell'occasione è Giovanni detto il "battista", il "precursore" di Gesù, colui che aveva preparato il terreno alla predicazione e all'avvento del Cristo. E proprio questo verso è riferito a coloro che dicono di aver accettato la Parola di Gesù ma in realtà non c'è frutto nella loro vita. Non bastava dire di credere in Dio ma bisognava (e bisogna) portare dei frutti di ravvedimento, cioè opere basate sulla fede in Cristo che dichiarino che abbiamo accettato l'Evangelo, facendo vedere che la nostra vita è stata trasformata dalla potenza e dalla grazia di Dio. Leggendo integralmente il testo in questione qualcuno chiede a Giovanni: "Che dobbiamo fare?". La risposta consiste in gesti di obbedienza alla Parola di Dio e libertà dalla schiavitù del peccato che sono il risultato dell'opera rigeneratrice di Cristo nel cuore di chi lo accetta quale Salvatore e Signore. Diversamente ,"il nostro albero (noi) sarà tagliato e gettato nel fuoco" (e non è un'allegoria) perché non porterà nessun frutto agli occhi di Dio.
Meditazione del 12 ottobre 2018 "E ormai è anche posta la scure alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco." (Luca 3:9)QUAL È IL BUON FRUTTO?Viene da pensare che il frutto a cui si riferisce questo verso della Parola si riferisca al risultato personale della vita di ognuno, indipendentemente da ogni altra cosa, ma in realtà a parlare nell'occasione è Giovanni detto il "battista", il "precursore" di Gesù, colui che aveva preparato il terreno alla predicazione e all'avvento del Cristo. E proprio questo verso è riferito a coloro che dicono di aver accettato la Parola di Gesù ma in realtà non c'è frutto nella loro vita. Non bastava dire di credere in Dio ma bisognava (e bisogna) portare dei frutti di ravvedimento, cioè opere basate sulla fede in Cristo che dichiarino che abbiamo accettato l'Evangelo, facendo vedere che la nostra vita è stata trasformata dalla potenza e dalla grazia di Dio. Leggendo integralmente il testo in questione qualcuno chiede a Giovanni: "Che dobbiamo fare?". La risposta consiste in gesti di obbedienza alla Parola di Dio e libertà dalla schiavitù del peccato che sono il risultato dell'opera rigeneratrice di Cristo nel cuore di chi lo accetta quale Salvatore e Signore. Diversamente ,"il nostro albero (noi) sarà tagliato e gettato nel fuoco" (e non è un'allegoria) perché non porterà nessun frutto agli occhi di Dio.
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