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Mercoledì

12 Marzo 2014

Le parole del maldicente sono come ghiottonerie, e penetrano fino all'intimo delle viscere. (Proverbi 18:8) Quando manca la legna, il fuoco si spegne; e quando non c'è maldicente, cessano le contese. (Proverbi 26:20)

DOVE METTERE OLIO? "SUL FUOCO" O "NEGL'INGRANAGGI?" Riferire un proposito malevolo verso qualcuno, è gettare olio sul fuoco. Ahimé, sembra che i nostri cuori siano tanto inclini a spandere le maldicenze se non le calunnie, quanto a raccoglierle (Proverbi 18:8). E tutti sanno che simili confidenze, trasmesse sotto il famoso sigillo del segreto, si deformeranno da una bocca all'altra, per non avere, alla fine, che un rapporto molto lontano con la verità. Se qualcuno ha veramente compreso fino a che punto ha bisogno di essere trattato con misericordia, baderà di non riferire le mancanze degli altri. Prima di farlo chiederà dapprima a se stesso: “E' vero?”. In seguito: “E' necessario ed utile parlarne?”. Alla fine: “E' caritatevole raccontarlo?”. Dire del male di qualcuno dimostra che conosciamo proprio male il nostro cuore. Il Signore Gesù prendendo l'esempio della pagliuzza e della trave ci ricorda la nostra disposizione naturale a discernere con grande lucidità le colpe degli altri pur rimanendo ciechi sulle nostre. Un'altra espressione corrente ci invita piuttosto a "mettere olio negli ingranaggi". Vale a dire, quando compaiono cigolii nei nostri rapporti con gli altri, usiamo la benevolenza, l'umiltà, la sopportazione, la pazienza, le manifestazioni dello Spirito di Gesù Cristo.