STRANIERI E PELLEGRINI
Il termine “mondo” nella Parola di Dio indica il sistema che detta le regole di vita tra gli uomini che non conoscono Dio, stabilendo valori e convinzioni contrari alla volontà di Colui che ci ha creato. Gesù, parlando dei suoi discepoli, ha affermato: “Essi non sono del mondo”. Quest’affermazione sembra scontrarsi con la nostra personale convinzione, non risulta nè logica nè accettabile per l’uomo che non è stato “vivificato” dallo Spirito di Dio. Eppure questa verità è stata insegnata da Gesù stesso e non può essere messa in discussione. Quando un uomo si volge a Dio, quando si converte dalla sua via malvagia per cominciare a camminare nelle Sue vie, il cambiamento che produce quest’esperienza è tale da rendere quell’uomo una nuova creatura (1 Corinzi 5:17). I desideri cambiano, i principi morali non sono più gli stessi, cambiano i progetti e le priorità, tutto è veramente nuovo. L’uomo che crede nell’evangelo si scopre “diverso” e sente di non appartenere più a questo mondo, si sente straniero e pellegrino, sa che deve rimanere in questa terra solo per testimoniare della grazia e dell’amore di Dio. In qualche situazione avverte un senso di profondo disagio, non si identifica col modo di fare della maggioranza e prega incessantemente di rimanere fedele al suo Signore. Se questa realtà è la nostra stiamo calcando il sentiero della vita eterna e di questo dobbiamo essere felici. Essere stranieri e pellegrini è il segreto per conservare la freschezza della nostra fede e per arrivare vittoriosi al traguardo della vita eterna.