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Sabato

12 Aprile 2014

Una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, corro verso la meta, per ottenere il premio della vocazione di Dio in Cristo Gesù. (Filippesi 3:13-14)

LA CORSA CRISTIANA E LA SUA POSTA

Gli uomini posseduti da un unico ardente desiderio, sono quelli che, in generale, realizzano qualcosa d'importante. Si tratti di scoprire i poli terrestri, di ottenere il premio Nobel o di combattere un invasore; si trovano sempre uomini d'azione pronti a sacrificare tutto per una grande causa. Tale era l'apostolo Paolo, da quando Cristo l'aveva fermato sulla via di Damasco. Sapeva di essere impegnato nella corsa cristiana e, da atleta compiuto, perseverava nel suo sforzo senza deviazioni né sguardi retrospettivi, pensando soltanto al premio finale. Ebbene, egli si offre per servirci da allenatore ed invita ogni credente a seguirlo lungo le stesse tracce! Dimentichiamo come lui le cose che sono dietro: i nostri successi da cui trarremmo vanità; i nostri insuccessi, perché ne saremmo scoraggiati. Tendiamo alla mèta con sforzo, perché questa corsa "a tutto campo" non è certo una passeggiata. E' seria e la sua posta è capitale. Pensare soltanto alle cose terrene, che incoerenza per qualcuno che ha la sua patria nei cieli ? Di che cosa parlano due compatrioti che si incontrano all'estero? Del loro paese? Anche i credenti hanno lo stesso sentimento e i loro discorsi vertono sulla speranza in colui che li attende nella città celeste. Avemo sempre uno stesso sentimento se parleremo tra credenti della nostra speranza e di Colui che ci attende nella città celeste.