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Sabato

05 Marzo 2016

"...Essi mostrano che quel che la legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda." (Romani 2:15)

LA COSCIENZA

Il capitolo due della lettera ai Romani, parla del comportamento dell'uomo. In questi versetti leggiamo della coscienza umana, definita da alcuni come un campanello d'allarme che suona ogni qualvolta cadiamo in errore, cosicché nessuno è scusabile quando sbaglia. Tanto è vero che alcuni comportamenti, che sono attuati secondo coscienza, rispecchiano ciò che la Parola di Dio insegna. Ma la coscienza, come metodo di salvezza, da sola non basta, poiché, pur controllando a fondo le nostre azioni, non saremo mai capaci di non peccare. Tutti, anche coloro che non credono nel glorioso nome di Gesù, sono capaci d'opere buone e meritevoli, ma ciò non li giustifica davanti a Dio. E' la natura umana che incorpora in sé sentimenti di pietà, amore, consolazione, amicizia. Si può essere più o meno sensibili, compassionevoli, amorevoli, ma ciò fa parte del proprio essere. Accettare Gesù, quale Signore e timoniere nelle nostre scelte quotidiane, implica un cambiamento radicale: Egli ci dà la forza di dire no al peccato, illuminandoci sulle sue conseguenze disastrose per la nostra vita. Non bastano i nostri buoni sentimenti per entrare nel Regno di Dio, ma è necessario arrendersi pienamente nelle Sue mani!

 

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