"O Eterno, perché te ne stai lontano? Perché ti nascondi in tempo d'angoscia?" (Salmo 10:1)
PERCHÉ, SIGNORE?
"Perché, Signore"? Questa domanda, la poniamo spesso al Signore quando ci fa attraversare dei giorni difficili. O, quando ci sentiamo sprovveduti, isolati ed incompresi. "Perché, Signore"? E' stato questo il grido di parecchi uomini di Dio di cui parla la Bibbia. E questo ci consola, noi la cui fede è spesso così debole. Nei momenti più difficili, chi di noi non ha avuto l'impressione che Dio non rispondeva, come se ci avesse dimenticati o non sentisse? Cerchiamo, in quei momenti, di non scoraggiarci, e di aspettare con pazienza le risposte di Dio, senza perdere la nostra fiducia in lui. Proviamo dunque a trasformare questi tristi "perché", in "per che cosa", vale a dire "in vista di che". Allora comprenderemo che il Signore agisce per il bene finale di ognuno di quelli che ama. Cercheremo di correggere il nostro comportamento perché l'azione del Signore possa essere efficace per noi. Così il Signore lavora in modo nascosto, ma con un fine: farci assomigliare maggiormente al suo Figlio. La spiegazione ci sarà data in cielo, quando la storia della nostra vita sarà come proiettata sotto i nostri occhi alla luce della grazia di Dio. Allora non diremo più "perché", ma "grazie".
Meditazione del 03 ottobre 2018 "O Eterno, perché te ne stai lontano? Perché ti nascondi in tempo d'angoscia?" (Salmo 10:1)PERCHÉ, SIGNORE?"Perché, Signore"? Questa domanda, la poniamo spesso al Signore quando ci fa attraversare dei giorni difficili. O, quando ci sentiamo sprovveduti, isolati ed incompresi. "Perché, Signore"? E' stato questo il grido di parecchi uomini di Dio di cui parla la Bibbia. E questo ci consola, noi la cui fede è spesso così debole. Nei momenti più difficili, chi di noi non ha avuto l'impressione che Dio non rispondeva, come se ci avesse dimenticati o non sentisse? Cerchiamo, in quei momenti, di non scoraggiarci, e di aspettare con pazienza le risposte di Dio, senza perdere la nostra fiducia in lui. Proviamo dunque a trasformare questi tristi "perché", in "per che cosa", vale a dire "in vista di che". Allora comprenderemo che il Signore agisce per il bene finale di ognuno di quelli che ama. Cercheremo di correggere il nostro comportamento perché l'azione del Signore possa essere efficace per noi. Così il Signore lavora in modo nascosto, ma con un fine: farci assomigliare maggiormente al suo Figlio. La spiegazione ci sarà data in cielo, quando la storia della nostra vita sarà come proiettata sotto i nostri occhi alla luce della grazia di Dio. Allora non diremo più "perché", ma "grazie".
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